giovedì 31 marzo 2011

Via da Lampedusa

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giovedì 17 marzo 2011

L'ipocrisia del risparmio energetico


Facciamo un accordo: non parliamo più di risparmio energetico, ok? O perlomeno parliamone in modo diverso. Il problema è che si rischia di suonare ipocriti, quasi tutti, me compreso (naturalmente). Il risparmio energetico non sazierà la crescente sete d'energia del mondo, mettiamocelo bene in testa. Può aiutare tantissimo, ma non lo salverà a meno che non si intervenga in maniera, non drastica, ma quantomeno sensibile sulle nostre abitudini di vita. E cambiare le proprie abitudini è fastidiosamente faticoso. Perché non penseremo di certo che spegnere qualche interruttore la sera possa bastare?

Molto spesso le scelte di risparmio energetico sono rimandate ad un futuro prossimo che non arriva mai: un classico. È facilissimo riempirsi la bocca dei pannelli solari che installeremo nella nostra futura casa. Poi la casa arriva, i pannelli solari non sono ancora economicissimi e allora ci ripromettiamo di metterli il prossimo anno. Magari li venderanno a metà prezzo da
Trony, perché prima ancora dell'energia ci piace risparmiare sui soldi. Ed è qui il nodo della questione: inquinare costa pochissimo.

Adoriamo il risparmio energetico ma non sappiamo resistere alla comodità della macchina nel tragitto
casa-lavoro, perché nei mezzi pubblici "la gente puzza". Come dire di no alla convenienza dei viaggi a basso costo? "Consumiamo troppo": lo ripetiamo spesso, ma poi saltiamo sul primo inquinantissimo aereo per Londra. Il turismo di massa è uno dei frutti più prosperi dell'odierno consumismo, non scordiamocelo. Possiamo avere in mente gli ideali d'avventura più sinceri mai concepiti sulla faccia della terra ma se riuscite ad andare dall'altra parte del globo ad un prezzo relativamente contenuto è tutto merito del consumismo. Che ha molte pecche, sia ben chiaro, ma anche qualche vantaggio.

Il problema è questo: consumare ci piace, tanto, e consumare inquina. Vogliamo tutti l'
iPhone, la digitale, la macchina, la moto e il weekend nella capitale europea. Sono tutte cose bellissime e che, tra l'altro,danno lavoro ad un sacco di gente. Per produrre tutte queste cose serve molta energia, di qualsiasi genere. Nel giro di una ventina d'anni ne servirà ancora di più visto che i cinesi e gli indiani si sono messi in testa di raggiungere il nostro livello di benessere. Valli a capire.

E allora quando riflettiamo sul risparmio energetico, pensiamo anche a tutti questi svaghi che fanno ormai parte del nostro stile di vita e che affascinano miliardi di altre persone (altrimenti non si dannerebbero l'anima per diventare ricchi come noi). Risparmiare energia non vuol dire soltanto spegnere la luce di troppo. Non si può mitizzare il risparmio energetico se poi usiamo la macchina per andare a comprare il latte e usiamo l'aereo in continuazione. Le cose sono due, almeno dal mio punto di vista: o si cambia vita rinunciando a molte degli aggeggi sopracitati oppure si dice: "A
doro il mio stile di vita e voglio fare in modo che sia sostenibile anche nel futuro senza danneggiare l'ambiente: come fare?".