lunedì 28 febbraio 2011

L'uomo della strada risponde

mercoledì 23 febbraio 2011

Vecchioni sul corpo delle donne



Prendila te quella col cervello,
che s'innamori di te quella che fa carriera,
quella col pisello e la bandiera nera
la cantatrice calva e la barricadera
che non c'è mai la sera

La posizione dell'Italia sulla rivolta libica



[cliccare sull'immagine per vederla a grandezza naturale]

lunedì 21 febbraio 2011

Rivoluzione all'italiana



La cosa più divertente delle persone che invocano la rivoluzione in Italia (come quella egiziana o tunisina) è che pensano si tratti di qualcosa che arrivi così, dal nulla. Come il vento. "Ma quand'è che arriva anche da noi?". Manco fosse l'influenza. Basta dare un'occhiata ai commenti che compaiono ogni giorno su Facebook alle notizie dell'ennesima rivolta scoppiata in Africa e Medio Oriente. Ridicoli.

Che fine ha fatto il compenso di Roberto Benigni?



Si continua ancora a parlare del compenso percepito da Roberto Benigni per la sua partecipazione alla serata del Festival di Sanremo dedicata all'Unità di Italia. Gira voce che l'attore/regista toscano abbia devoluto 250mila euro all'Ospedale Meyer di Firenze. Una voce che in molti danno per vera, ma che finora nessuno ha ancora confermato ufficialmente. E perché mai qualcuno dovrebbe farlo?

Eppure questa indiscrezione continua a diffondersi in tutti i social network, viene presa come una verità inoppugnabile. E allora io mi chiedo: ma anche se il Premio Oscar italiano si fosse tenuto il bel gruzzoletto tutto per sé, la sua performance sarebbe stata meno apprezzabile? Sembra quasi che, soprattutto "a sinistra", la presunta beneficenza sia un modo per mondare Benigni del suo unico "peccato": la ricchezza o il fatto che alla sua capacità di acchiappare il pubblico corrisponda una cachet a cinque zeri.

Come a dire: "Ha preso un sacco di soldi, ma li ha dati via per una buona causa. Bravo, bis!". Io dico "bravo e bis" e chissene della fine che hanno fatto tutti quei soldi. Se li è pappati tutti lui? E allora? È stato pagato per spiegare agli italiani l'inno nazionale di Mameli, il pubblico ha risposto bene (vedi boom d'ascolti) e la Rai ha raccolto milioni in introiti pubblicitari.

Per quale motivo, ogni qualvolta Benigni compare in televisione, si finisce subito a parlare del suo compenso? Era già successo per "Parla con me" e alla fine, in un modo o nell'altro, ci andò a titolo gratuito. Gli amici di Berlusconi sono sempre bravissimi a sottolineare gli elevati compensi percepiti da personaggi che, come Benigni, sono riconducibili a sinistra perché sanno che da quelle parti si pensa ancora alla ricchezza come una colpa. E il popolo di sinistra ogni volta ci casca.

venerdì 18 febbraio 2011

I testicoli del Cavaliere

"Adesso ho capito perché Venezia sta affondando. È sotto il peso delle gigantesche palle di Silvio Berlusconi" - Jon Stewart
Qui potete vedere il video dell'intervento al Daily Show.

Il cavaliere bianco

Interessante curiosità di Claudio Cerasa a proposito del compagno equino che ieri sera ha accompagnato Roberto Benigni sul palco di Sanremo.
Mi sembra originale che nessuno, mi pare, si sia accorto che l’ultima volta che Benigni si è fatto riprendere su un cavallo bianco è stato durante un film che si chiama la Vita è bella e in cui Benigni, per sfidare gli invitati a quel cenacolo composto prevalentemente da nazisti, per l’appunto, entrava a salvare la sua bella con il suo famoso cavallo bianco. Così, giusto per ricordare.

Tutte le strade portano a Berlusconi?


Leggendo questo post di Francesco Costa, pare proprio di sì:
Il motivo per cui mi sono incazzato è un altro: che in otto mesi di lavoro al Post ho letto i commenti a migliaia di articoli e ho scoperto come praticamente quasi qualsiasi articolo, di qualsiasi fatto parli, suscita sempre almeno un commento che mette in relazione quel fatto a Berlusconi.
Un po' come la celebre Godwin's law, con Berlusconi al posto di Hitler.

giovedì 17 febbraio 2011

"Se non ora, quando?"

Rosy Bindi candidata del Centro-Sinistra?

Cari elettori di Centro-Sinistra,
siete liberissimi di sostenere la candidatura di Rosy Bindi.
Basta che, quando si tratterà di affrontare temi spinosi (matrimonio gay, eutanasia e chi più ne ha più ne metta), non smaronate i coglioni al resto del paese con la storia che la Chiesa decide la politica italiana.



martedì 1 febbraio 2011