venerdì 10 giugno 2011
Saudade italiana
lunedì 2 maggio 2011
domenica 1 maggio 2011
giovedì 28 aprile 2011
Farsi Shakira è da "ritardati mentali"?
sabato 2 aprile 2011
Virgolette a sproposito
Questa la voglio segnalare a Pazzo Per Repubblica. Anche se lo screenshot è del Corriere.it di due giorni fa.
giovedì 31 marzo 2011
Via da Lampedusa
mercoledì 23 marzo 2011
Una contraerea con i coglioni. Letteralmente.
martedì 22 marzo 2011
lunedì 21 marzo 2011
Ice, ice, baby!
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giovedì 17 marzo 2011
L'ipocrisia del risparmio energetico
Facciamo un accordo: non parliamo più di risparmio energetico, ok? O perlomeno parliamone in modo diverso. Il problema è che si rischia di suonare ipocriti, quasi tutti, me compreso (naturalmente). Il risparmio energetico non sazierà la crescente sete d'energia del mondo, mettiamocelo bene in testa. Può aiutare tantissimo, ma non lo salverà a meno che non si intervenga in maniera, non drastica, ma quantomeno sensibile sulle nostre abitudini di vita. E cambiare le proprie abitudini è fastidiosamente faticoso. Perché non penseremo di certo che spegnere qualche interruttore la sera possa bastare?
Molto spesso le scelte di risparmio energetico sono rimandate ad un futuro prossimo che non arriva mai: un classico. È facilissimo riempirsi la bocca dei pannelli solari che installeremo nella nostra futura casa. Poi la casa arriva, i pannelli solari non sono ancora economicissimi e allora ci ripromettiamo di metterli il prossimo anno. Magari li venderanno a metà prezzo da Trony, perché prima ancora dell'energia ci piace risparmiare sui soldi. Ed è qui il nodo della questione: inquinare costa pochissimo.
Adoriamo il risparmio energetico ma non sappiamo resistere alla comodità della macchina nel tragitto casa-lavoro, perché nei mezzi pubblici "la gente puzza". Come dire di no alla convenienza dei viaggi a basso costo? "Consumiamo troppo": lo ripetiamo spesso, ma poi saltiamo sul primo inquinantissimo aereo per Londra. Il turismo di massa è uno dei frutti più prosperi dell'odierno consumismo, non scordiamocelo. Possiamo avere in mente gli ideali d'avventura più sinceri mai concepiti sulla faccia della terra ma se riuscite ad andare dall'altra parte del globo ad un prezzo relativamente contenuto è tutto merito del consumismo. Che ha molte pecche, sia ben chiaro, ma anche qualche vantaggio.
Il problema è questo: consumare ci piace, tanto, e consumare inquina. Vogliamo tutti l'iPhone, la digitale, la macchina, la moto e il weekend nella capitale europea. Sono tutte cose bellissime e che, tra l'altro,danno lavoro ad un sacco di gente. Per produrre tutte queste cose serve molta energia, di qualsiasi genere. Nel giro di una ventina d'anni ne servirà ancora di più visto che i cinesi e gli indiani si sono messi in testa di raggiungere il nostro livello di benessere. Valli a capire.
E allora quando riflettiamo sul risparmio energetico, pensiamo anche a tutti questi svaghi che fanno ormai parte del nostro stile di vita e che affascinano miliardi di altre persone (altrimenti non si dannerebbero l'anima per diventare ricchi come noi). Risparmiare energia non vuol dire soltanto spegnere la luce di troppo. Non si può mitizzare il risparmio energetico se poi usiamo la macchina per andare a comprare il latte e usiamo l'aereo in continuazione. Le cose sono due, almeno dal mio punto di vista: o si cambia vita rinunciando a molte degli aggeggi sopracitati oppure si dice: "Adoro il mio stile di vita e voglio fare in modo che sia sostenibile anche nel futuro senza danneggiare l'ambiente: come fare?".
Molto spesso le scelte di risparmio energetico sono rimandate ad un futuro prossimo che non arriva mai: un classico. È facilissimo riempirsi la bocca dei pannelli solari che installeremo nella nostra futura casa. Poi la casa arriva, i pannelli solari non sono ancora economicissimi e allora ci ripromettiamo di metterli il prossimo anno. Magari li venderanno a metà prezzo da Trony, perché prima ancora dell'energia ci piace risparmiare sui soldi. Ed è qui il nodo della questione: inquinare costa pochissimo.
Adoriamo il risparmio energetico ma non sappiamo resistere alla comodità della macchina nel tragitto casa-lavoro, perché nei mezzi pubblici "la gente puzza". Come dire di no alla convenienza dei viaggi a basso costo? "Consumiamo troppo": lo ripetiamo spesso, ma poi saltiamo sul primo inquinantissimo aereo per Londra. Il turismo di massa è uno dei frutti più prosperi dell'odierno consumismo, non scordiamocelo. Possiamo avere in mente gli ideali d'avventura più sinceri mai concepiti sulla faccia della terra ma se riuscite ad andare dall'altra parte del globo ad un prezzo relativamente contenuto è tutto merito del consumismo. Che ha molte pecche, sia ben chiaro, ma anche qualche vantaggio.
Il problema è questo: consumare ci piace, tanto, e consumare inquina. Vogliamo tutti l'iPhone, la digitale, la macchina, la moto e il weekend nella capitale europea. Sono tutte cose bellissime e che, tra l'altro,danno lavoro ad un sacco di gente. Per produrre tutte queste cose serve molta energia, di qualsiasi genere. Nel giro di una ventina d'anni ne servirà ancora di più visto che i cinesi e gli indiani si sono messi in testa di raggiungere il nostro livello di benessere. Valli a capire.
E allora quando riflettiamo sul risparmio energetico, pensiamo anche a tutti questi svaghi che fanno ormai parte del nostro stile di vita e che affascinano miliardi di altre persone (altrimenti non si dannerebbero l'anima per diventare ricchi come noi). Risparmiare energia non vuol dire soltanto spegnere la luce di troppo. Non si può mitizzare il risparmio energetico se poi usiamo la macchina per andare a comprare il latte e usiamo l'aereo in continuazione. Le cose sono due, almeno dal mio punto di vista: o si cambia vita rinunciando a molte degli aggeggi sopracitati oppure si dice: "Adoro il mio stile di vita e voglio fare in modo che sia sostenibile anche nel futuro senza danneggiare l'ambiente: come fare?".
mercoledì 9 marzo 2011
lunedì 28 febbraio 2011
giovedì 24 febbraio 2011
mercoledì 23 febbraio 2011
Vecchioni sul corpo delle donne
Prendila te quella col cervello,
che s'innamori di te quella che fa carriera,
quella col pisello e la bandiera nera
la cantatrice calva e la barricadera
che non c'è mai la sera
martedì 22 febbraio 2011
La Libia e i Diritti Umani
Già, perché? La Libia fa parte della Commissione per i Diritti Umani dell'Onu. Chiediamoci come ci sia entrata e speriamo che ci resti ancora per poco.
lunedì 21 febbraio 2011
Rivoluzione all'italiana
La cosa più divertente delle persone che invocano la rivoluzione in Italia (come quella egiziana o tunisina) è che pensano si tratti di qualcosa che arrivi così, dal nulla. Come il vento. "Ma quand'è che arriva anche da noi?". Manco fosse l'influenza. Basta dare un'occhiata ai commenti che compaiono ogni giorno su Facebook alle notizie dell'ennesima rivolta scoppiata in Africa e Medio Oriente. Ridicoli.
Che fine ha fatto il compenso di Roberto Benigni?
Si continua ancora a parlare del compenso percepito da Roberto Benigni per la sua partecipazione alla serata del Festival di Sanremo dedicata all'Unità di Italia. Gira voce che l'attore/regista toscano abbia devoluto 250mila euro all'Ospedale Meyer di Firenze. Una voce che in molti danno per vera, ma che finora nessuno ha ancora confermato ufficialmente. E perché mai qualcuno dovrebbe farlo?
Eppure questa indiscrezione continua a diffondersi in tutti i social network, viene presa come una verità inoppugnabile. E allora io mi chiedo: ma anche se il Premio Oscar italiano si fosse tenuto il bel gruzzoletto tutto per sé, la sua performance sarebbe stata meno apprezzabile? Sembra quasi che, soprattutto "a sinistra", la presunta beneficenza sia un modo per mondare Benigni del suo unico "peccato": la ricchezza o il fatto che alla sua capacità di acchiappare il pubblico corrisponda una cachet a cinque zeri.
Come a dire: "Ha preso un sacco di soldi, ma li ha dati via per una buona causa. Bravo, bis!". Io dico "bravo e bis" e chissene della fine che hanno fatto tutti quei soldi. Se li è pappati tutti lui? E allora? È stato pagato per spiegare agli italiani l'inno nazionale di Mameli, il pubblico ha risposto bene (vedi boom d'ascolti) e la Rai ha raccolto milioni in introiti pubblicitari.
Per quale motivo, ogni qualvolta Benigni compare in televisione, si finisce subito a parlare del suo compenso? Era già successo per "Parla con me" e alla fine, in un modo o nell'altro, ci andò a titolo gratuito. Gli amici di Berlusconi sono sempre bravissimi a sottolineare gli elevati compensi percepiti da personaggi che, come Benigni, sono riconducibili a sinistra perché sanno che da quelle parti si pensa ancora alla ricchezza come una colpa. E il popolo di sinistra ogni volta ci casca.
Eppure questa indiscrezione continua a diffondersi in tutti i social network, viene presa come una verità inoppugnabile. E allora io mi chiedo: ma anche se il Premio Oscar italiano si fosse tenuto il bel gruzzoletto tutto per sé, la sua performance sarebbe stata meno apprezzabile? Sembra quasi che, soprattutto "a sinistra", la presunta beneficenza sia un modo per mondare Benigni del suo unico "peccato": la ricchezza o il fatto che alla sua capacità di acchiappare il pubblico corrisponda una cachet a cinque zeri.
Come a dire: "Ha preso un sacco di soldi, ma li ha dati via per una buona causa. Bravo, bis!". Io dico "bravo e bis" e chissene della fine che hanno fatto tutti quei soldi. Se li è pappati tutti lui? E allora? È stato pagato per spiegare agli italiani l'inno nazionale di Mameli, il pubblico ha risposto bene (vedi boom d'ascolti) e la Rai ha raccolto milioni in introiti pubblicitari.
Per quale motivo, ogni qualvolta Benigni compare in televisione, si finisce subito a parlare del suo compenso? Era già successo per "Parla con me" e alla fine, in un modo o nell'altro, ci andò a titolo gratuito. Gli amici di Berlusconi sono sempre bravissimi a sottolineare gli elevati compensi percepiti da personaggi che, come Benigni, sono riconducibili a sinistra perché sanno che da quelle parti si pensa ancora alla ricchezza come una colpa. E il popolo di sinistra ogni volta ci casca.
domenica 20 febbraio 2011
venerdì 18 febbraio 2011
I testicoli del Cavaliere
"Adesso ho capito perché Venezia sta affondando. È sotto il peso delle gigantesche palle di Silvio Berlusconi" - Jon Stewart
Qui potete vedere il video dell'intervento al Daily Show.
Qui potete vedere il video dell'intervento al Daily Show.
Il cavaliere bianco
Interessante curiosità di Claudio Cerasa a proposito del compagno equino che ieri sera ha accompagnato Roberto Benigni sul palco di Sanremo.
Mi sembra originale che nessuno, mi pare, si sia accorto che l’ultima volta che Benigni si è fatto riprendere su un cavallo bianco è stato durante un film che si chiama la Vita è bella e in cui Benigni, per sfidare gli invitati a quel cenacolo composto prevalentemente da nazisti, per l’appunto, entrava a salvare la sua bella con il suo famoso cavallo bianco. Così, giusto per ricordare.
Tutte le strade portano a Berlusconi?
Leggendo questo post di Francesco Costa, pare proprio di sì:
Il motivo per cui mi sono incazzato è un altro: che in otto mesi di lavoro al Post ho letto i commenti a migliaia di articoli e ho scoperto come praticamente quasi qualsiasi articolo, di qualsiasi fatto parli, suscita sempre almeno un commento che mette in relazione quel fatto a Berlusconi.
giovedì 17 febbraio 2011
Rosy Bindi candidata del Centro-Sinistra?
Cari elettori di Centro-Sinistra,
siete liberissimi di sostenere la candidatura di Rosy Bindi.
Basta che, quando si tratterà di affrontare temi spinosi (matrimonio gay, eutanasia e chi più ne ha più ne metta), non smaronate i coglioni al resto del paese con la storia che la Chiesa decide la politica italiana.
siete liberissimi di sostenere la candidatura di Rosy Bindi.
Basta che, quando si tratterà di affrontare temi spinosi (matrimonio gay, eutanasia e chi più ne ha più ne metta), non smaronate i coglioni al resto del paese con la storia che la Chiesa decide la politica italiana.
lunedì 14 febbraio 2011
giovedì 10 febbraio 2011
martedì 1 febbraio 2011
venerdì 21 gennaio 2011
venerdì 14 gennaio 2011
mercoledì 12 gennaio 2011
martedì 11 gennaio 2011
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